Ele
Ho letto una trentina di pagine del libro di una che lavora da noi.
Mi pongo un problema. Perchè lo sto leggendo? perchè l'ha scritto lei, mi sa tanto che è la risposta più giusta a questa domanda. Sicuramente non è il mio genere: son 3 racconti brevi, il primo brevissimo, di un genere fantascentifico-filosofico. Il fatto è che non so se non mi piace perchè conosco l'autrice o perchè effettivamente non è nelle mie corde. Non ho niente contro l'autrice, nel suo genere mi sta simpatica, e una volta capito che è pazza furiosa ma innocua non ci si può offendere per le sue sgradevoli e spesso fuoriluogo uscite. Probabilmente il giudizio che ho di lei influisce il mio parere sul libro, questo un pò mi infastidisce. Innanzitutto, si capisce che ce l'ha a morte col mondo. E' vero ciò che scrive sugli uomini, ma perchè vedere solo il brutto e il marcio? In alcune cose sono d'accordo con lei, ma non quando dice che "la democrazia non è vera democrazia se il 70% degli elettori è coglione" e cose del genere. Ha un modo di dire le cose odioso. Ha un'aria di superiorità fastidiosa. Sembra accecata dall'odio verso la specie umana, un odio profondo e vecchio. Mi fa pena.
Chissà se avrò modo di ricredermi sul libro....
Ele
Non crepa e non ha intenzione crepare. Ormai ho perso ogni remora, ho desiderato (ma non pregato) che morisse. E dopo qualche ora anche la vergogna che provavo è andata a farsi benedire. E invece oggi mi chiama Salvatore e mi dice che sta migliorando a vista d'occhio e che gli esami ematochimici sono perfetti, probabilmente migliori dei miei (l'emoglobina a 15 manco fosse dopata), e che è fresca come una rosa. Ha ragione lui quando dice che li seppellirà tutti.
In questi giorni mi ero convinta a parlar con lui e a dirgli che non aveva senso che la nostra storia continuasse. Ma che ci posso fare se mi è bastato sentire il suo "pronto?" al telefono per stare immediatamente bene?! Ogni logica è andata a farsi benedire. Che rottura di scatole...
Mi sa che vado a riprendere in mano il punto croce, che è meglio, và...
Ele
Sono malvagia, non trovo altra spiegazione.
Salvatore sta accompagnando la sorella al Pronto Soccorso, con febbre alta e rantoli. Quella sorella per cui sta sacrificando la sua vita e la sua felicità, quella sorella da 40 anni con tumore al cervello e che ha naturalmente condizionato la vita della famiglia. E io non sono per niente triste, anzi... se la vogliamo dir tutta, quella sorella che ho sempre visto come un ostacolo alla nostra storia. Non sono così stupida da non rendermi conto di essere egoista e malvagia. Eppure non riesco nemmeno a sentirmi a colpevole per i miei sentimenti. Forse dovrei provare vergogna, e in efeetti quella un pò c'è.
Ele
Una brillante carriera è certamente un bell'augurio. Ma se uno si entusiasma solo di fronte alla parola "carriera" e a nient'altro, è un emerito coglione (quando ci vuole, ci vuole). Se poi è anche un falso, ipocrita e lecchino, lo è a maggior ragione. Quanto è vero che "meglio pochi ma buoni"...
Ele
Adoro i bambini. Ma ieri al mare c'era una bimbo che mi stava troppo antipatico e che avrei preso volentieri a schiaffi. Avrà avuto 6-7 anni, mica piccolissimo. Cercava il suo secchiello, che era dentro un sacco chiuso da un cordoncino non annodato. Questo bambino con voce lamentosa fa:-Papà, aprimi il sacchetto, papà papà....-. Cavolo, era un sacchetto aperto, non c'era nessuna difficoltà ad allentare il legaccio. Comunque, quel deficiente del padre lo aiuta ad "aprire" un sacchetto già aperto, tra le proteste della madre che non riusciva a capire che bisogno potesse avere il pargolo dell'aiuto paterno. Poi il piccolo viziato, con voce ancora più lamentosa, implora il padre di aiutarlo a togliere il secchiello dal sacco; fortuna che il genitore questa volta l'abbia lasciato cuocere nel suo brodo costringendolo a sfilare il secchiello dal sacco da solo.
Io ero allibita: quel bambino aveva i modi e la voce di un cretino viziato, uno di quei personaggi da film che viene spontaneo prendere in giro e che contemporaneamente suscitano un senso di ribrezzo nello spettatore. Non mi era mai capitato di sentire un sentimento del genere nei confronti di un bambino, e non ho capito se sono io che a trent'anni sono diventata ipercritica ed insofferente o cosa...