Ele
Ultima giornata di un anno fantastico. Vorrei che il 2009 fosse anche solo per tre quarti bello come il 2008 e sarei contenta. Sono stata bene, più psicologicamente che fisicamente; quest'anno mi ha liberato definitivamente da vecchi legami pesanti e me ne ha portato di nuovi e bellissimi. Ovviamente ci sono stati giorni bui, giorni in cui ero depressa o arrabbiata o nervosa, e questo mi ha aiutato ad apprezzare di più quelli in cui stavo bene. Mi ricordo che a febbraio stavo tornando a casa di malumore e mi sono sorpresa a pensare:-E dire che fino a 2 mesi fa questo era il mio stato d'animo quotidiano!-. Ed era febbraio, e non avevo ancora avuto tutte quelle belle cose che sarebbero arrivate dopo. Ho letto che per molti questo è stato un anno buio, e a tutti auguro ovviamente un anno nuovo molto migliore del vecchio, bello come il mio 2008. E' l'augurio che faccio anche a me.
Intanto oggi a lavoro, per finire colo botto, c'è stata la sceneggiata della mia pseudocollega rediviva, che si è messa a voci col nostro ricercatore proclamando dell'ostracismo palese con cui la si sarebbe sempre trattata. Mah, mi dispisce che il nostro ricercatore si sia arrabbiato. La cosa bella però è che mi è venuta da ridere, veramente. Vabbè, così va il mondo, che non è fatto solo di persone stupende ma anche di benemeriti cretini.
Ele
Manco se l'avessi cercato col lanternino avrei trovato un uomo tanto incasinato. E si dico incasinato, intendo con casini seri.
Ha 44 anni e da quando ne aveva 7 convive con la sorella che ha un tumore al cervello, inoperabile. La quale da dieci anni a questa parte ha il lato sinistro del corpo paralizzato, ma che col destro riesce a menare chi le capita sotto tiro. Che è spesso e volentieri ad urla. Lui più di una volta mi ha fatto vedere i lividi che lei gli ha lasciato, frutto di calci o di pizzicchi.
Hanno una madre che cammina curva a 90°, con osteoporosi e scoliosi assurde e che sta per finire su una carrozzella.
Logicamente hanno delle badanti, ma anche le badanti hanno una famiglia, e logicamente il fine settimana lo vogliono passare con i mariti. Quindi per lui i sabati e le domeniche finiscono alle undici di mattina, quando le badanti finiscono il turno.
Eppure lui è sempre sorridente. Spesso e volentieri di buon umore. Io sarei impazzita, al posto suo. E non mi va di chiedergli niente, se non quei momenti che riusciamo a strappare sul posto di lavoro. E qualche altra rara occasione. E' tutto quello che posso avere da lui, e finchè mi andrà bene, questa storia continuerà.
Intanto ieri è tornata la mia vecchia pseudocollega. Quella che odiava il posto di lavoro e i colleghi e ci veniva solo per i soldi. Quella che mancava due settimane al mese con la scusa che era malata, ma dicertificati medici neanche l'ombra. Si ha fatto un anno di malattia, ovviamente pagata. Perchè essendo noi medici in formazione specialistica, abbiamo diritto a un anno di malattia nell'ambito del corso di specializzazione. A lei non frega niente della specializzazione, questo è chiaro. Si ha preso un anno di stipendio senza far niente (e non ci credo che fosse depressa, magari lo sarà adesso che è tornata) e ora si appresta a fare l'ultimo anno ovviamente sempre pagata. Io non riesco a rivolgerele la parola. Perchè le ho voluto bene e sono stata fortemente delusa da lei. Ed è strano come le persone che odio sono quelle con cui ho avuto un rapporto di amicizia. Forse perchè sono quelle da cui mi sono sentita tradita nel profondo. Lei è in Istituto imbronciata con noi medici universitari, ce l'ha con noi, ha sempre detto che noi l'abbiamo sempre ostacolata. Ostacolata? Semplicemente, quando si è visto il suo alto numero di assenze, si è smesso di contare su di lei, ritenendola una persona inaffidabile, non meritevole di fiducia. Ora è tornata. Io la ignoro. La disprezzo (mi denuncerà per mobbing?). Ma lei non fa niente per ingrazirsi i favori degli altri. Se non della mia "nuova" collega Francesca, perchè appunto "nuova" e quindi non responsabile del suo isolamento. E' vero, io non le ho rivolto la parola ed evito di guardarla (pensandoci bene, oggi le ho detto un flebile "buongiorno" e lei non ha risposto). Ma mi sono scottata troppe volte con lei. Basta, ha tirato troppo la corda. E comunque sia, credo che una che sta fuori un anno debba comunque riproporsi in maniera propositiva con i colleghi, non mostrandogli solo il muso. Io ho la coscienza serena.