E' troppo buono Daniele....
Probabilmente il figlio della padrona di casa si sposa e vorrebbe venire ad abitare in questa casa. Le ho chiesto se magari le andrebbe di lasciarmi fino alla specializzazione, a dicembre, che in tal caso comunque entro il primo gennaio la casa sarebbe stata libera. Poi ripensandoci ho capito che se lei il mese prossimo mi dice che le serve la casa, prima gliela lascio, meglio è.
Finita la specializzazione, finito il contratto d'affitto.
Si tratterebbe di cercare un'altra casa. Una stanza con altre studentesse non mi va. Sono troppo agreste e ho bisogno dei miei spazi, senza dover stare attenta a quelli di altre persone che non amo, almeno in casa. Però, per quanto tempo? Finisco la specializzazione e non so cosa ne sarà di me. Dove finirò. E' vero che il Prof mi ha accennato al fatto che resterò lì, ma per quanto tempo? Quanto tempo passerà prima che mi stufi dei contratti rinnovati di 6 mesi in 6 mesi? E ogni volta litigando al telefono col responsabile del personale perchè non manda i mandati di pagamento in banca? Quanto durerà la storia con Salvatore, che è, diciamolo chiaramente, l'unico motivo per cui mi sento così visceralmente legata a quel posto?
La soluzione ideale sarebbe comprare una casa e pagarsi un mutuo. Se non ci sono io, la si affitta.
Ma non ho un lavoro fisso, e non ho chi faccia da garante per me. La casa dei miei è abusiva, perchè quando l'hanno costruita non sapevano si dovesse presentare un progetto in Comune, e non è riconosciuta nè intestata a nessuno (quante cose cattive procura l'ignoranza). Non possiedo niente, se non un conticino in banca che basterebbe a coprire il 10% del valore di un immobile che potrebbe interessarmi.
E parlandone con Daniele, lui se ne esce con:-Ti possiamo fare da garante io e babbo, con la nostra casa....-. Come se fosse la cosa più naturale del mondo.
E' più che ovvio che non se ne parla nemmeno, ma questa frase mi ha fatto pensare a quanto sono fortunata a conoscerlo e ad averlo come amico. E a quanto sono tonta, perchè non sono innamorata di lui e dubito che me ne innamori in futuro. E' buono, carino (se ingrassasse sarebbe un bel pezzo d'uomo), abbiamo tante cose in comune, è un angelo... Gli voglio bene, tanto, ma non è la stessa cosa. Ma perchè al cuore non si può comandare?